Come funziona il robot aspirapolvere
Più si va avanti nel tempo, più cambia il concetto di “pulire casa” che hanno le persone. Se prima per effettuare le pulizie domestiche ci si affidava esclusivamente all’olio di gomito (e a tanta, tanta pazienta), oggigiorno le cose stanno cambiando moltissimo e sempre più dispositivi automatici stanno entrando nelle case italiane. E il robot aspirapolvere è uno di questi, si tratta di un apparecchio sempre più utilizzato per effettuare le pulizie domestiche, dotato di una tecnologia che gli consente di lavorare del tutto autonomamente, sia in piccoli appartamenti che in case di grandi dimensioni.
I migliori robot aspirapolvere sono ormai in grado di mappare la casa e memorizzare lo spazio in cui lavorano, in modo da ottimizzare la pulizia e raggiungere anche gli angoli più difficili ma, generalmente, quelli con dimensioni più grandi, sono dotati di un serbatoio di raccolta più capiente e di una potenza di aspirazione maggiore: in questo caso però, essendo troppo alti, questi robot aspirapolvere potrebbero non essere in grado di passare sotto i mobili e i divani.
Inoltre, quasi tutti i robot aspirapolvere sono realizzati con una forma circolare: si tratta di una scelta piuttosto funzionale, che però è schiava del posizionamento delle spazzole laterali. Altri robot aspirapolvere invece, utilizzano una forma a “D”, e sono in grado di arrivare con più facilità anche negli angoli più difficili da raggiungere. Ma come funziona il robot aspirapolvere? In questa guida vedremo brevemente proprio come come funzionano i robot aspirapolvere, analizzandone le principali funzionalità e caratteristiche tecniche.
Come si avvia un robot aspirapolvere
Potrebbe sembrare una sciocchezza iniziare a parlare di come funziona il robot aspirapolvere partendo dall’avviamento, ma i modelli di ultima generazione consentono di utilizzare diverse modalità di accensione e controllo. Molti utilizzano un telecomando per l’accensione, lo spegnimento e la scelta delle modalità di pulizia, altri invece (i robot aspirapolvere con WiFi) non hanno il tradizionale telecomando ma si affidano esclusivamente alle applicazioni installate sugli smartphone. Tutti però sono hanno in comune la presenza di un piccolo pannello di controllo posizionato generalmente sulla parte superiore del robot stesso, con il quale sarà possibile avviare la pulizia e la programmazione.
Praticamente in tutti i nuovi robot aspirapolvere è possibile inoltre attivare una programmazione giornaliera, settimanale o mensile, impostando con precisione gli orari in cui si desidera che venga pulita casa: in questo modo il dispositivo inizierà automaticamente la sessione di aspirazione, senza alcun bisogno dell’intervento umano.
Come funziona l’aspirazione e la raccolta della polvere
La modalità di aspirazione e di raccolta della polvere è la caratteristica più importante per riuscire a differenziare i diversi robot aspirapolvere. Inoltre, la tipologia e il numero di spazzole disponibili influiscono sulla qualità della pulizia e sulla fascia di prezzo in cui verrà inserito ogni singolo modello.
Generalmente, tutti i robot aspirapolvere sono dotati di una grande spazzola ruotante posizionata al centro del dispositivo, nella quale è inserito il tubo di aspirazione collegato al compressore che, di fatto, tirerà su lo sporco. Nei robot aspirapolvere di fascia alta però, la spazzola centrale è affiancata da una o due puzzole spazzole ruotanti, posizionate nei vertici destro e sinistro del lato anteriore: queste “spazzoline” sono molto importanti per garantire una qualità della pulizia maggiore, perché sono in grado di catturare lo sporco con più efficienza, per poi spostarlo e farlo arrivare sotto la spazzola principale.
Un’altra differenza molto importante è chiaramente anche la potenza di aspirazione, che generalmente influisce anche sulla rumorosità del robot aspirapolvere: è difficile trovare un dispositivo del genere in grado di garantire una forte potenza di aspirazione e che sia anche silenzioso. Generalmente però, tramite l’applicazione o il pannello di controllo posizionato sul robot, è possibile anche decidere la modalità di pulizia desiderata: oltre alla modalità “Turbo”, che è la più potente, veloce e rumorosa, è possibile avviare anche pulizie meno potenti, più durature, ma anche più silenziose, oppure decidere di pulire solo alcune zone della casa, grazie alla mappatura effettuata dal robot alla prima accensione.
Qualsiasi sia la modalità di aspirazione utilizzata, tutto lo sporco viene prima filtrato tramite dei filtri intercambiabili e lavabili, per poi essere raccolto in un piccolo serbatoio posizionato nella parte alta del robot, che si può facilmente smontare per effettuare lo svuotamento e la pulizia. Insomma, in soldoni, il funzionamento è molto simile a quello dei tradizionali aspirapolvere senza sacco disponibili nel mercato.
Ricarica e durata della batteria del robot aspirapolvere
Per lavorare in totale autonomia, un robot aspirapolvere deve essere chiaramente ricaricato, e anche la durata della carica e la durata della batteria dipendono perlopiù dalla fascia di prezzo in cui sono venduti. Generalmente, un robot aspirapolvere di fascia alta ha una durata della batteria che varia tra le 2 e le 3 ore, mentre un prodotto di fascia più bassa potrebbe avere un’autonomia di 80/90 minuti.
Per quanto riguarda i tempi di ricarica, possono variare in base al modello ma hanno una durata media di circa 4-5 ore. Gli apparecchi di ultima generazione, dispongono di una base magnetica alla quale ritornano autonomamente nel momento in cui la carica non è più sufficiente per la pulizia. I robot aspirapolvere con la mappatura della casa però, nel caso in cui la carica residua non fosse sufficiente a terminare la pulizia, saranno in grado di posizionarsi sulla base di ricarica, ricaricare solo per il tempo necessario per garantire che la pulizia venga portata a termine, e tornare nel punto esatto in cui avevano interrotto: in questo modo il tempo di ricarica diminuisce sostanzialmente e la pulizia di casa sarà completa e precisa.