Quando si parla di porfido si intende uno dei materiali più adoperati nel settore della pavimentazione esterna. Esso infatti è caratterizzato da numerosi vantaggi che lo rendono uno dei più apprezzati nelle case al giorno d'oggi. Il porfido è un materiale molto longevo, capace di durare a lungo nel tempo, non assorbe, non si macchia, ha bisogno di pochissima manutenzione ed è molto resistente. Oltre a ciò è anche molto apprezzato esteticamente dal momento che consente di realizzare tantissime combinazioni differenti. Ma come avviene la posa del porfido?
Le fasi della posa
Quali sono le fasi principali della posa di questo materiale
Il porfido è un materiale senza dubbio molto utilizzato per la pavimentazione degli esterni, sia per i vantaggi di cui è dotato sia per il costo decisamente più basso rispetto ad altri concorrenti. Nonostante ciò è opportuno ricordare che esso necessita delle dovute attenzioni per quanto riguarda la posa dal momento che un lavoro grossolano potrebbe creare un effetto poco gradevole dal punto di vista estetico. Per tale ragione prima di iniziare i lavori è opportuno affidarsi ad una ditta esperta e qualificata che possa eseguire l'operazione in modo impeccabile. È bene sapere inoltre che la posa del porfido prevede diverse fasi di lavorazione. Quelle principali sono essenzialmente sette: analisi del terreno di fondazione, predisposizione dei sottofondi, stesa dello strato di allettamento, posa del porfido vera e propria, battitura, sigillatura e pulizia. Ogni fase naturalmente deve essere eseguita nell'ordine stabilito e senza errori.
Esecuzione delle fasi
Come avvengono le diverse fasi di posa
La prima fase per la stesura del porfido prevede di analizzare attentamente il terreno per verificare che quest'ultimo sia idoneo a sopportare quel tipo di pavimentazione. Naturalmente non tutti i terreni sono uguali e alcuni potrebbero non essere in grado di resistere alle varie sollecitazioni una volta ultimato il lavoro. La seconda fase invece è essenzialmente tecnica: essa infatti consiste nel calcolare lo spazio giusto per la posa e di effettuare delle operazioni preliminari nel caso in cui fosse necessario. Generalmente per la stesura del porfido è opportuno utilizzare il massetto in calcestruzzo poiché è quello più adatto per resistere alle spinte e alle forze soprastanti oppure ai movimenti che potrebbero verificarsi nel suolo. Dopodiché si può procedere a stendere lo strato di allettamento ovvero quella parte che si trova tra la pietra che bisogna mettere in posa e il massetto. A questo punto si può procedere con la stesura della posa vera e propria. Bisogna ricordare che ci sono diversi schemi da poter seguire e che dunque la posa non avviene allo stesso modo per tutti. Quando ormai il porfido sarà steso sul pavimento è necessario provvedere alla battitura per rendere gli elementi più compatti e per stabilizzarli. La sigillatura invece può esser eseguita in diversi modi come ad esempio quella in boiacca di sabbia, in sabbia semplice, in cemento oppure la sigillatura in resina (una delle tecniche più nuove). Per ultimare il lavoro si passa poi alla pulizia finale che consiste nell'eliminazione della sabbia in eccesso e dei residui di sigillatura. Il porfido non necessita di un'accurata manutenzione ma è bene ricordare di provvedere sempre alla pulizia del pavimento per eliminare eventuali tracce di sporco. Per farlo basta munirsi di semplice acqua corrente e se si preferisce anche di un detergente neutro.
Scegliere un pavimento in porfido per l'esterno prevede senza dubbio numerosi vantaggi sotto diversi punti di vista ed è per tale ragione che tale tipologia di materiale viene sempre più utilizzata al giorno d'oggi da tantissime persone.